top of page

Responsabilità professionale

 

Nella fattispecie in cui si ipotizza l’inadempimento del professionista intellettuale rispetto all’obbligo di prestazione assunto nei confronti del cliente. Per professionista intellettuale s’intende il lavoratore autonomo dotato di partita I.V.A.(Imposta Valore Aggiunto) con competenza formatasi in seguito ad un percorso di studi di ordine superiore ed iscritto ad appositi ordini professionali ed albi. Proprio la predetta iscrizione è considerata dalla legge condizione essenziale per l’esercizio della professione.

Il libero professionista deve garantire un livello di diligenza nell’esercizio della propria professione, superiore a quella ordinaria richiesta in generale agli imprenditori ovvero altre parti contrattuali. In quanto nell’esecuzione della prestazione assunta deve avere quella diligenza adeguata al tipo di attività che in concreto svolge. Proprio questo aspetto è il nodo centrale della fattispecie in quanto il livello della diligenza va valutata caso per caso ed a secondo della delicatezza, complessità ed affidamento pubblico che il tipo preciso di prestazione richiede.

A titolo esemplificativo riporto un caso concreto da me seguito in cui le parti coinvolte erano un medico ed un suo paziente o meglio i propri eredi. Nel particolare il medico in questione era un urologo e gli eredi del defunto-paziente lamentavano la scarsa diligenza del medico nella diagnosi della malattia del padre, e sopratutto, sostenevano che qualora fosse stata adeguatamente formulata il padre non sarebbe deceduto sussistendo valide cure ed interventi volti proprio al controllo dell’evoluzione della prostatite.

Richiesi il parere di un urologo specialista al fine di valutare la fondatezza di quanto sostenuto ed in particolare se nello specifico caso, alla luce dell’evoluzione scientifica-medica nel settore, si sarebbe potuto e dovuto diagnosticare la malattia ed, infine, se esistesse o meno un piano di intervento e cura che avrebbe potuto evitare il decesso.

Ottenuto riscontro positivo, valutato anche dal punto di vista giuridico la fondatezza delle istanze dei parenti ho formulato agli stessi parere positivo con l’indicazione della strategia difensiva da adottare nello specifico caso.

Agimmo, dunque, sia personalmente nei confronti del medico che gerarchicamente nei confronti della clinica per conto della quale operava chiedendo di procedere con l’attivazione delle polizze assicurative di cui in possesso.


Il caso si chiuse in fase stragiudiziale con la liquidazione del danno morale nei confronti dei familiari in quanto la delicata questione è stata affrontata con competenza, diplomazia ed equilibrio.

 

Un pò di teoria
bottom of page